Io e Francesco stiamo assieme da quasi dieci anni.
Ci siamo conosciuti all’università, durante una lezione monografica su Goethe e non ci siamo più mollati.
Siamo diventati veramente due affinità elettive e assieme siamo una bomba, anche a letto.
Non abbiamo mai avuto problemi e sin dalla prima volta tra noi c’è stato un feeling pazzesco e una voglia reciproca enorme.
Non abbiamo mai avuto bisogno di diversivi nè di strani giochi sessuali, abbiamo sempre fatto l’amore classico, quello vero e intenso.
Una sera però siamo finiti in una strana situazione, che ci ha fatto cambiare decisamente le nostre prospettive.
Francesco ha un carissimo amico, si chiama Pierluca e fa il broker finanziario.
Pierluca ha una ragazza molto bella, Sabrina, che cura la comunicazione per una grande azienda alimentare.
Vivono assieme a Milano come me e Francesco, e anche loro stanno assieme da una vita. Anche loro si sono conosciuti all’università, al corso di economia. Pierluca è alto, fisicato, con la testa rasata e il naso leggermente schiacciato.
Quei suoi occhi azzurri così profondi a volte mi turbano e Francesco lo sa.
Tanto anche lui a volte mi confessa di perdersi con lo sguardo tra i seni di Sabrina.
Come dargli torto, sono così tondi ed esuberanti.
Un sabato di qualche settimana fa ci hanno invitati a cena, nella loro casa all’ultimo piano di un palazzo enorme nella zona di Porta Nuova a Milano.
Dal salotto, tutto a vetri, si vede tutto lo skyline della città, e sembra di toccare con un dito la torre dell’Unicredit. Ho invidiato moltissimo tutto questo, ma so perfettamente che i genitori di Pierluca sono molto ricchi e che per avere una casa così dovrò fare traduzioni finché campo.
Pierluca però non se l’è mai tirata e ci ha sempre fatti sentire a nostro agio, davvero in ogni occasione. Anzi quando Francesco ha avuto bisogno, gli ha anche prestato dei soldi.
Quel sabato abbiamo cenato con la vista sulla città e le migliaia di luci accese nella notte ci tenevano compagnia, mentre Sabrina serviva il pesce e Pierluca ci ubriacava con del Franciacorta freschissimo.
Con loro ci divertiamo un sacco, c’è un feeling pazzesco e riusciamo a conversare davvero su tutto, senza limiti o tabù.
Quella sera eravamo tutti particolarmente eccitati, perché non ci si vedeva da un po’ e avevamo un sacco di cose da dirci e aneddoti da raccontarci.
Dopo la cena, seduti sul mega divano in salotto, Pierluca comincia a parlare di sesso e a raccontarci di un articolo che aveva letto sugli scambi di coppia.
Pare che le coppie che lo facciano, migliorino la propria vita coniugale e i matrimoni durino più a lungo.
Nessuno di noi aveva mai creduto a queste cose, ma a tutti noi era evidente che Pierluca volesse comunicarci qualcos’altro.
Così tra una battuta e una risata, ha buttato lì un: «e se ci provassimo anche noi?».
Siamo scoppiati tutti in una fragorosa risata, ma a un tratto Francesco si fa serio e guardandomi negli occhi risponde in modo affermativo, chiedendomi indirettamente cosa ne pensassi.
Io non sono mai stata una persona pudica, ma quella situazione mi spiazzava parecchio e il vino, che ormai mi dava alla testa, non mi faceva ragionare moltissimo.
Così un po’ eccitata e un po’ impaurita ho accettato, perché in fondo Pierluca proprio schifo non mi faceva.
A quel punto Francesco si è avvicinato a Sabrina e ha cominciato a baciarle il collo, con estrema dolcezza.
Pierluca è venuto verso di me, mi ha preso la mano e mi ha accompagnata su un divano vicino a quello sul quale Francesco e Sabrina si stavano già baciando.
Pierluca ha iniziato ad accarezzarmi le cosce con le sue mani possenti e a baciarmi con le sue labbra, che non mi aspettavo così morbide.
Dopo poco ho visto che Sabrina era china su Francesco e gli stava succhiando il pene con forza.
Lui mi guardava e sapevo che vedermi tra le braccia di un altro lo faceva eccitare ancora di più, così ho aperto i pantaloni di Pierluca e ho iniziato a masturbarlo, mentre lui mi leccava i seni.
A quel punto, in una sorta di coreografia mai provata, sia io che Sabrina eravamo chine sui sessi dei nostri uomini, ognuna sull’uomo dell’altra.
I ragazzi si sorridevano, come per darsi l’ok su quello che stavano facendo e si vedeva chiaramente che la situazione li eccitava terribilmente.
Pierluca allora mi alza, si toglie la maglietta e mi fa toccare il suo corpo scolpito ma non troppo e quel tatuaggio old school sul basso ventre mi manda in estasi.
Poi mi sdraia sul divano e comincia un cunnilingus che difficilmente dimenticherò.
Dall’altra parte Sabrina era già a cavalcioni su Francesco e si faceva penetrare con passione.
La sentivo gemere e vedevo le mani di lui entrarle in bocca, in un gesto fortemente erotico.
Lei tirava indietro la testa e scuoteva i suoi capelli rossi con una carica sessuale che in quel momento le invidiavo. Adesso toccava a me, adesso Pierluca mi voleva penetrare e ha deciso di farlo in piedi, prendendomi in braccio, mentre con la testa appoggiata alle sue spalle vedevo tutta Milano e godevo inebriata da quelle luci intermittenti.
La situazione era assurda e l’aria era ormai pervasa da un senso di eccitazione e sgomento, incredulità e piacere estremo.
Pierluca mi ha presa e mi ha messa a quattro zampe sul divano accanto a Francesco e Sabrina e ha iniziato a penetrarmi da dietro, mentre io vedevo loro due avvinghiarsi a mezzo metro da me.
Sentivo che stava per finire tutto da lì a un attimo e allora mi sono alzata con la schiena, ho preso le possenti braccia di Pierluca e le ho avvolte attorno a me, invitandolo a stringermi il collo, fino a che entrambi siamo venuti, quasi in simultanea.
Poco dopo anche Francesco e Sabrina hanno raggiunto l’orgasmo, con la stessa passione con cui l’abbiamo raggiunto noi.
È stato bellissimo e molto intenso.
Non abbiamo ancora rivisto Pierluca e Sabrina, ma da qualche telefonata che i due ragazzi si sono fatti, abbiamo capito che anche a loro è piaciuto molto e che, chissà, magari la prossima cena potrebbe ripetersi o potremmo addirittura unire le forze.
Ho pensato molto a quella strana situazione, ma non ho avuto neanche un momento in cui mi sono pentita o vergognata. È stato tutto così naturale e spontaneo, che sembrava scritto nel nostro destino.